«Il D’Annunzio riaprirà per la prima volta con tutte le certificazioni in regola a tutela dell’incolumità pubblica. Un bando pubblico per il rilancio e la gestione anche del Cafaro»

«Non si può gestire la cultura in deroga alle norme e in forza di eccezioni. Per trent’anni il teatro D’Annunzio di Latina ha aperto in sprezzo alle regole e attraverso ordinanze straordinarie, senza aver mai avuto uno straccio di certificazione di agibilità né di collaudo. E ci tengo a sottolinearlo, le certificazioni non erano scadute: il Comune, amministrato da chi oggi promette di rispolverare presunte glorie del passato, non si è mai attivato perché tali certificazioni venissero rilasciate. Ciò vuol dire che la struttura ha ospitato spettacoli e pubblico senza poterlo fare, mettendo a rischio l’incolumità di tantissime persone». Daniela Fiore, candidata al consiglio comunale di Latina con la lista del Pd-Psi, ricorda i motivi che hanno portato alla chiusura del teatro comunale, quei motivi su cui qualcuno vorrebbe sorvolare ma dai quali non si può prescindere per tornare ad investire in cultura nel rispetto dei requisiti di sicurezza e della città tutta.

«Si imputa la chiusura del D’Annunzio all’attuale amministrazione, ma vorrei ricordare – afferma Fiore – che fu il sub commissario prefettizio Maurizio Alicandro a mettere in liquidazione la Fondazione Palazzo della Cultura, nata per volere dell’ex sindaco Zaccheo. Una realtà di belle speranze ma che si è rivelata un fallimento, uno tra i tanti dell’amministrazione del centrodestra».

«Serve ripristinare la legalità per ripartire in sicurezza. Rimettere la legalità al centro dell’azione amministrativa – continua la candidata – ha comportato qualche ritardo, è vero, ma l’attuale amministrazione ha sempre operato col fine primario dell’interesse pubblico e della tutela della comunità, al contrario che in passato quando la “velocità” amministrativa non era un segnale di efficienza, ma una spia di illegalità. Per il teatro sono stati effettuati lavori strutturali pari a circa 1 milione e mezzo di euro ed è grazie a questi interventi che il D’Annunzio potrà aprire per la prima volta in sicurezza e con tutte le certificazioni in regola. Speriamo tutti che avvenga il prima possibile, magari entro la fine dell’anno».

Per non ripetere gli errori del passato, evitare ancora spreco di denaro pubblico e per portare il teatro ad essere cuore pulsante della cultura a Latina, Daniela Fiore pensa ad un bando di gara attraverso cui costituire un’associazione pubblico/privata che si occupi del rilancio e della gestione del D’Annunzio e del teatro Cafaro: «Il Cafaro è una risorsa da non trascurare, negli anni ha ospitato eventi rilevanti e deve essere valorizzato al meglio». «Ora che il teatro tornerà ad essere un luogo agibile, sicuro, vivo – conclude Fiore – possiamo intraprendere un nuovo percorso coinvolgendo tutti gli operatori del settore, affinché l’arte e la cultura diventino il motore portante di una città che guarda avanti». 


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